Il pc dell’Olivetti (che spaventò l’America) e il mistero della morte di Mario Tchou
- Mariya Graminova
- 3 ago 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 13 set 2022
"Una storia italiana. C’è tutto: lavoro, studio, ricerca, impresa, amore, morte, mistero. E al centro della storia si staglia, come illuminato da un occhio di bue, un uomo, giovane, che ora non c’è più. Un genio di trentasette anni, morto in un incidente stradale sul quale ancora aleggia una coltre di sospetto. Un uomo elegante, bello, gentile, un leader naturale. L’uomo che tra i primi, in Italia e non solo, aveva capito che il destino del mondo sarebbe stato segnato dai computer. Quell’uomo che immagino mi guardi, mentre scrivo di lui, è un cinese di Roma. [...] Un ragazzo che, già dall’anagrafe, era un ossimoro, specie per i tempi. [...] Mario è figlio di un diplomatico cinese e finita la scuola, poco prima che inizi la tragedia del ‘43-’44, si iscrive al corso di ingegneria [...] però finirà gli studi negli Usa, dove nel 1947 ottiene la laurea in ingegneria elettronica. Nello stesso anno, come racconta nel suo saggio Giuditta Parolini, insegna al Manhattan College e continua a studiare presso il Polytechnic Institute of Brooklyn dove, in soli due anni, consegue il master con una tesi sulla diffrazione ultrasonica. [...]

Mario, negli Usa, conosce Adriano Olivetti, uno dei più illuminati e aperti imprenditori dell’epoca. A segnalarlo all’industriale di Ivrea è Enrico Fermi, non un passante. Fermi ha capito di avere di fronte un genio, per di più gentile e simpatico. Fermi aveva cercato fin dal 1949 di spingere Olivetti a investire sull’elettronica e a non occuparsi solo di macchine da scrivere . Infatti alla fine di quell’anno l’azienda di Ivrea conclude un accordo con i francesi della Bull per realizzare macchine a schede perforate. [...] su istigazione del genio di Fermi, l’università di Pisa decide di allocare un consistente investimento, 120 milioni di lire, per la costruzione di una nuova calcolatrice elettronica, la Cep. Olivetti si associa all’impresa e così nasce a Barbaricina, pochi chilometri da Pisa, il Laboratorio di Ricerche Elettroniche che viene affidato alla direzione di Mario Tchou. [...] Tchou, un purosangue della ricerca, sceglie i migliori cervelli disponibili. Con una preferenza per i giovani.
Nel 1957, a solo un anno dall’insediamento del laboratorio, nasce Elea 9001 [...] Tchou intuisce che, attraverso l’utilizzazione dei transistor, si possono costruire macchine meno «pesanti». E poi lavora sull’ampliamento della memoria del computer. Nasce così, in pochi mesi, Elea 9002 che pur essendo la prima macchina commercializzata, mostra insufficienti capacità di programmazione. [...] Passa solo un anno e nasce l’Elea 9003, il primo computer totalmente a transistor. [...]
La Olivetti, in quel momento, è all’avanguardia nel mondo. A lei guardano con attenzione e sospetto i concorrenti americani. Mario dirà «Attualmente possiamo considerarci sullo stesso livello dal punto di vista qualitativo. Gli altri però ricevono aiuti enormi dallo Stato. Gli Usa stanziano somme ingenti per le ricerche elettroniche, specialmente per scopi militari. Anche la Gran Bretagna spende milioni di sterline. Lo sforzo della Olivetti è relativamente notevole, ma gli altri hanno un futuro più sicuro del nostro, essendo aiutati dallo Stato». La Cia aveva seguito a lungo il lavoro di Olivetti. [...]
Corrono i sogni di Adriano, corre Tchou, corrono i suoi collaboratori. Corre la Divisione Elettronica della Olivetti. Ma spesso le corse più belle vengono spezzate, interrotte, disperse nel vento da un fatto esterno. Un numero sbagliato della partita a dadi. [...] Verso le due e mezza suonano alla porta. È Roberto Olivetti con Anna. Sono bianchi in volto. Roberto mi sussurra: “Anna, è successa una cosa tremenda, non sappiamo come dirtelo...”. Io ho per mano la mia prima figlia, Nicoletta. Capisco immediatamente. Chiedo solo: “È morto?”. In quel momento sento la mano di mia figlia lasciare la mia e la vedo scivolare a terra». Cosa è successo quel giorno? Leggiamo la cronaca della Stampa che riporta la versione di Carlo Tinesi, l’autista del «Leoncino» contro cui sbattè l’auto di Mario. Siamo a tre chilometri dal casello di Santhià. «Vide la Buick che, in discesa, stava compiendo il regolare sorpasso di un autotreno. Poi, all’improvviso, mentre si stava riportando a destra, l’automobile cominciò a sbandare. Il conducente ne perdette completamente il controllo, la pesante vettura fece un giro completo su se stessa, poi cominciò una seconda piroetta. L’autista cercò di inchiodare il “Leoncino” ma i due veicoli erano ormai troppo vicini quando cominciò la sbandata e l’urto fu inevitabile». Tchou e il suo autista Francesco Frinzi muoiono, l’autista ventottenne è illeso.
Fu un incidente? Fu ucciso? Carlo De Benedetti mi dice: «In Olivetti, quando io sono entrato nel 1978, tutti erano convinti che Tchou fosse stato ucciso dalla Cia. Ovviamente non ho nessuna prova, riferisco quello che tutti in azienda davano come per assodato. [...]
Elisa dice, e le sentenze confermano questa affermazione, «non esiste alcuna prova che ci sia stato del dolo. [...] non esiste nessuna prova che qualcuno lo abbia ucciso. Mario non mi fece mai menzione di minacce o preoccupazioni per la sua incolumità. Ma una cosa è certa. La sua morte e quella di Adriano portarono, in poco tempo, alla dismissione della Divisione Elettronica di Olivetti, fiore all’occhiello del nostro Paese, che fu venduta in fretta alla General Electric. Quello sì fu un complotto, tutto industriale e finanziario, volto a indebolire l’Olivetti e l’Italia e a fare un favore agli americani». La politica italiana tacque e il nostro Paese passò, nel settore strategico del futuro occidentale, ad essere passivo fruitore di consumo e non più avanguardia di ricerca. Potevamo essere , grazie all’intelligenza di una famiglia imprenditoriale e al genio di un cinese italiano, un passo avanti agli altri. Fu perso quel ruolo, quell’egemonia. E fu subito sera."
Articolo di Walter Veltroni per Il Corriere Della Sera pubblicato in data 11/01/2020.
Leggi qui l'articolo completo :
Chiedici un preventivo : info@cerripc.it
Visita i nostri shop on-line! www.cerrishop.it e www.cerricasa.it - Trovi prodotti nuovi e rigenerati!
oppure chiama 0163826656 int.1
Comments